La chirurgia
della mano è certamente una delle specialità chirurgiche più complesse, nata
per rispondere alle problematiche correlate a una serie di patologie
traumatiche, degenerative, infiammatorie e neoplastiche che, sempre più spesso,
colpiscono la popolazione.
La
complessità anatomica della mano richiede quindi, per un adeguato trattamento,
un chirurgo della mano. Il chirurgo della mano è un chirurgo con vasta
competenza in Ortopedia e Traumatologia, in Chirurgia plastica e in
Microchirurgia nervosa e vascolare. È quindi importante affidarsi ad esperti
del settore, come il Professor Francesco Fanfani, medico specializzato nella chirurgia della mano Roma. La sua
esperienza ultra trentennale gli ha permesso di essere uno dei punti di
riferimento in Italia, sia dal punto di vista strettamente medico che da quello
accademico. Il Professor Francesco Fanfani, oltre ad essere specializzato in
Ortopedia e Traumatologia nonché in chirurgia
della mano Roma, ha ricoperto diversi titoli
accademici. Tra questi si
ricorda il suo ruolo di Professore associato in Ortopedia e Chirurgia della
Mano all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. O ancora quello di
Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia nella
stessa struttura universitaria (2013-2017).
Tra visite
ambulatoriali e interventi chirurgici, il Professor Francesco Fanfani,
specializzato in chirurgia della mano
Roma, divide il suo lavoro presidiando diverse strutture di riferimento.
Per quanto concerne esclusivamente le visite ambulatoriali, a Roma c’è la Casa
di Cura ARS bio MEDICA. Mentre per gli interventi chirurgici si affida
all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Complesso integrato Columbus, o alle Case
di cura ARS MEDICA e Privata Villa Benedetta. In quest’ultima, oltre alle
operazioni chirurgiche, svolge anche visite mediche. Tutte le strutture si
trovano a Roma.
In merito
alla chirurgia della mano Roma, il Professor
Francesco Fanfani si occupa del trattamento
di diverse patologie, grazie anche ad uno studio costante della materia e
all’aggiornamento continuo sulle tecniche di intervento, fino a sviluppare una
serie di temi di ricerca, tra cui annoveriamo i tumori dei nervi periferici o
dello scheletro e delle parti molli, le fratture della mano, l’artrosi (ed
eventualmente la conseguente chirurgia protesica). Tra gli ulteriori temi di
ricerca del Professor Francesco Fanfani, specializzato nella chirurgia della mano Roma, è utile
ricordare le neuropatie periferiche, le lesioni legamentose della mano e la
microchirurgia sperimentale. Per un adeguato trattamento, dunque, e data la
complessità della struttura della mano, è necessario un chirurgo specializzato,
con una vasta competenza in Ortopedia e Traumatologia, in Chirurgia plastica e
in Microchirurgia nervosa e vascolare, come quella del Professor Francesco
Fanfani.
Le mani,
si sa, sono strutture sofisticate e fragili, che spesso usiamo per proteggerci
in fase di caduta. Il Professor Francesco Fanfani, specialista di chirurgia della mano Roma, tratta sia
fratture al polso, più frequenti in età adulta e senile, le fratture
metacarpali, frequenti nei giovani e adulti, e le fratture dello scafoide, una
delle ossa più piccole della mano, ed infine fratture delle falangi. Il Professor
Fanfani consiglia di evitare l’uso del gesso perché possono manifestarsi delle
complicanze, quali la rigidità o l’algodistrofia.
Il Professor
Fanfani propone due differenti strade nella chirurgia della mano Roma: o l’osteosintesi
tramite placche di metallo che vengono inserite sulle ossa da ricomporre
(si tratta di un’operazione a “cielo aperto”) oppure l’osteosintesi endomidollare, con cui vengono inseriti due fili di
acciaio elastico del diametro di due millimetri a loro volta bloccati da una
piastra dorsale affinché venga stabilizzata la frattura. Si tratta di
un’operazione in anestesia locale, che dura dai 15 ai 30 minuti massimo, a
“cielo chiuso”, motivo per cui si ricorre alla radioscopia breve, al fine di
avere certezza della collocazione dell’osteosintesi
endomidollare.
Subito
dopo l’intervento, la mano risulta già mobile, e dopo massimo un mese e mezzo,
si tolgono i fili metallici con un semplice intervento ambulatoriale. Non è
necessaria la fisioterapia perché la mano è già mobile dopo l’intervento.
Il
distretto anatomico della mano è il più complesso dell’apparato locomotore. È
un organo di senso e di relazioni. È difficile operare una mano, perché la
densità di strutture assai piccole rende difficile l’atto chirurgico e di
ripristino: tutto ciò è stato reso più semplice e facile sia dall’avvento del
microscopio operatorio che ha consentito ingrandimenti ottici fino a 40
ingrandimenti, sia dall’affinamento dello strumentario microchirurgico e
dall’evoluzione delle micro suture che hanno reso possibile cose impensabili
fino a vent’anni fa, come ad esempio suturare un’arteria con un diametro di un
millimetro attraverso materiale di sutura invisibile ad occhio nudo. Tutto ciò
permette al Professor Francesco Fanfani, specialista nella chirurgia della mano Roma, di intervenire ogni giorno sulle più
svariate casistiche patologiche riguardanti l’apparato della mano. Scopri di
più sul sito www.chirurgiadellamano.roma.it.
I Maestri
del Professor Francesco Fanfani
Lo
specialista in chirurgia della mano Roma,
il Professor Francesco Fanfani, ha diversi Maestri a cui si ispira, ma uno fra
tutti è il caposcuola della chirurgia della mano, il Professor Oscar
Scaglietti, il quale ebbe la sensibilità di capire che un distretto così
complesso come la chirurgia della mano, meritava un chirurgo dedicato ad esso,
tant’è vero che sotto la sua ala nacque negli anni sessanta la Società Italiana
di Chirurgia della Mano.
Ma non
solo. Tra i tanti Maestri ispiratori del Professor Fanfani troviamo il Professor
Sanguinetti ed il Professor Fineschi che hanno scaturito in lui l’evoluzione
della disciplina, permettendogli quindi di raggiungere la dovuta competenza e
soprattutto l’operatività nel settore ortopedico e traumatologico.
Dito a
scatto e tunnel carpale
Il dito a
scatto è una patologia tendine – guaina tendinea, in cui il tendine viene
strozzato dalla sua guaina per cui non scorre più agevolmente all’interno della
guaina stessa. In un primo step, tale patologia si presenta solo con dolore,
dopodiché inizia lo “scatto” perché il tendine inizia a non scorrere più bene
sino ad arrivare all’ultimo stadio, ossia l’ “incarceramento”, cioè il tendine
non scorre più ed il dito si blocca nel suo movimento.
L’unica
soluzione efficace per far scomparire il dolore è l’intervento chirurgico: lo
specialista di chirurgia della mano Roma,
Professor Francesco Fanfani, interviene con delle piccole incisioni di qualche
centimetro alla radice del dito che permettono il ripristino del movimento del
tendine (si tratta di un intervento di pochi minuti in anestesia locale). I
tempi di recupero sono molto rapidi perché il nervo viene liberato e subito
riprende a scorrere nella sua guaina.
Diverso è
invece il trattamento del tunnel carpale: in questo caso, l’intervento prevede
il taglio del legamento traverso del carpo all’altezza del polso, che permette
di liberare il nervo compresso nel tunnel. In quest’ultimo caso, i tempi di
ripresa sono piuttosto brevi se il nervo non era compromesso, mentre nel caso
di nervo danneggiato dalla compressione, servono i tempi biologici di ricrescita
del nervo, ossia di un millimetro al giorno.
Trattamento
delle fratture di polso e metacarpali
Il
trattamento della frattura del polso ha sicuramente subìto nel tempo una
notevole evoluzione: non si interviene più applicando il gesso, ma si ricorre ad
una metodica ideata da un medico italiano, il Professor Poggi di Pontedera, che
permette di eseguire una riduzione ed una osteosintesi della frattura lasciando
così la mano libera.
Per quanto
riguarda invece la frattura del metacarpo, la nuova tecnica è stata messa a
punto negli ultimi anni dallo specialista di chirurgia della mano Roma, il Professor Francesco Fanfani.
Senza
incisioni, si interviene inserendo un filo di metallo che stabilizza la
frattura ed immobilizza immediatamente la mano.
La
frattura di scafoide
La mano ha
una notevole complessità anatomica: ben ventisette ossa, tanti tendini
estensori e flessori, una nervazione sensitiva altissima che permette di
percepire persino una punta di spillo. L’evoluzione della tecnologia nell’ultimo
ventennio, rappresentata soprattutto dall’invenzione del microscopio operatorio
e di strumentali di microchirurgia, ha permesso di migliorare gli interventi di
chirurgia della mano Roma soprattutto
nelle parti più piccole e complesse, ad esempio interventi delle arterie
digitali che hanno un diametro di solo un millimetro e che spesso devono essere
riattaccate in seguito ad amputazioni o reimpianti.
La
tecnologia ha aiutato inoltre la miniaturizzazione degli interventi, ad esempio
interventi su fili di sutura non visibili ad occhio nudo ma solo attraverso
microscopio operatorio.
Tra le
fratture più comuni, troviamo in primis le fratture del polso, comuni
soprattutto nelle persone in fase postmenopausale o con osteoporosi, fratture
del metacarpo, più frequente nei giovani in seguito a traumi sportivi o
stradali, e fratture di scafoide, che si verificano quando si cade sul palmo
della mano.
Spesso la
prima radiografia dello scafoide non rende visibile la frattura: è buona regola
nel caso di sospetto di tale frattura, ripetere la radiografia dopo 10 giorni
dalla prima, in quanto spesso risulta occulta all’atto del primo soccorso. Se
c’è un dubbio, lo specialista in chirurgia
della mano Roma Professor Francesco Fanfani, effettua una risonanza
magnetica o una TAC, perché lo scafoide rotto ed ignorato può portare
conseguenze gravi, quali la pseudoartrosi di scafoide il cui trattamento
risulta poi lungo e difficile.